Sul valore dell'amicizia. Queste erano domande essenziali da adolescente, poi hanno perso la loro efficacia, con l'arrivo dell'età della ragione. Ma ci si può domandare ancora oggi, a 43 suonati (...ding!) se l'amicizia è ancora un valore, se è importante o se solamente esiste? Qualcuno dice: porsi domande è sempre un buon segno. Ma facciamo un passo avanti: esiste l'amicizia pura, disinteressata? Qualcun altro dice: sì, è quella che si stabilisce tra due innamorati, oppure due coniugi... Domande, domande, quante domande. E se l'amicizia fosse solo un caso, una coincidenza? Credo che il segreto sia nel saper leggere i segni del caso: il destino ti passa accanto, se sai leggere nei suoi segnali ti porta da qualche parte, a volte in posti migliori di dove sei. E ti fa incontrare persone che non ti chiedono altro che essere ascoltate. Ecco il dunque: ascoltare, saper ascoltare. E bello raccontarsi e sentirsi ascoltati, è altrettanto bello predisporsi ad ascoltare, far parlare il/la tuo/tua amico/amica. Ma ad una condizione fondamentale: non aspettarsi nulla da questo scambio. Il resto è tutta coreografia, convenzioni sociali, note di colore. Ah, quanto avremmo bisogno di amicizie vere, è davvero una merce preziosa di questi tempi vacui, altro che euro e conti in banca... ho la percezione che sia proprio così, che sia merce rara. Però, per fortuna, l'amicizia esiste, c'ho le prove (come scrisse il buon Ceccherini...)