domenica 30 dicembre 2012


Nei giorni scorsi è stata ufficialmente presentata la scoperta delle nuove grotte a pochi chilometri dal paese. Attorno a questa scoperta, che risale a soli pochi mesi or sono, si concentra la curiosità del profano e l'attenzione dello studioso, perchè pare si tratti di un sistema di grotte molto esteso ed articolato e non ancora interamente esplorato. Ed anche un certo appetito commerciale, vista la fortuna che hanno avuto le Grotte di Castellana a soli 15 km per un intera comunità. Fortunatamente gli speleologi, dai primi rilievi sono stati categorici: non saranno fruibili commercialmente da un pubblico largo, semmai rappresentano un caso da manuale, dove si concentrano gran parte delle tipologie di carsismo finora conosciute.
Ci auguriamo che queste grotte siano almeno un buon auspicio per l'anno a venire.


video: http://youtu.be/iFv0017IIlA
foto: http://www.ambienteambienti.com/progetti-nel-territorio/2012/11/news/canale-di-pirro-la-sorpresa-della-grotta-83195.html

martedì 6 novembre 2012

E come in una favola a lieto fine, infine trovammo il luogo: il lato esterno dell'abside della cattedrale di Troia (Fg).
Per l'antefatto rimando qui. Si racconta di un ragazzo talentuoso che amava il bello in tutte le sue forme, curioso di scoprire i tesori della sua terra e dal grande cuore. Andato via troppo presto, non prima di aver lasciato perle come questa immagine sotto, che per quattro lunghi anni ho cercato invano di decifrare e che per altri tre ho atteso che mi si rivelasse in tutto il suo splendore.
L'occasione si è prospettata nei giorni scorsi, col weekend lungo del ponte di Tutti i Santi. Con la famigliola siamo partiti alla volta del Gargano, angolo di Puglia ancora poco noto per me pugliese. Una lacuna da colmare, dunque. E dopo alcune tappe come S. Giovanni Rotondo, Monte S. Angelo, San Marco in Lamis e Lucera, la visita alla cattedrale di Troia era dovuta. E non solo per il bellissimo rosone anteriore e gli interni trecenteschi perfettamente conservati, quanto per vedere l'esterno dell'abside, così come lo vide Giancarlo. Ho trascinato nell'esperienza pure Cosmo, che dalla foto appare seccato, ma che poi alla fine si è convinto quando ha confrontato la foto che aveva tra le mani col luogo reale. Penso (spero) sia stata un'emozione anche per lui, dopo che gli ho parlato di chi era Giancarlo e perchè per me fosse così importante trovare quel posto, l'avrà presa come una caccia al tesoro...

lunedì 29 ottobre 2012

Si, infine abbiamo perso l'inossidabile dirimpettaia, proprio la biondoplatinata bi-vedova, quella con uno stuolo di ammiratori fino neanche tanti mesi fa. E come si dice in questi casi, ad arrivarci a 90 anni come lei, io ci metterei la firma da subito. Pace a lei.

venerdì 28 settembre 2012


La festa patronale è un evento che ha molto poco di sacro ma qualcosa di magico ce l'avrà, perchè attrae un sacco di gente ogni anno: alberobellesi d.o.c., oriundi, visitatori della Puglia che vi si sono trovati per caso anni or sono, semplici curiosi, balordi, ecc... Ed ogni anno a santificare quello che non c'è, con enormi sforzi antropologici e con buona pace dei religiosi, quei pochi che nel miracolo dei Santi Cosma e Damiano ci credono ancora. A me piace la "luminaria", spettacolo un pò barocco, con impianti al limite della norma CEI 64-8, ma tant'è, per la gioia della vista. Poi c'è la focaccia ripiena, con la mortadella ed il provolone, da consumare rigorosamente seduti su una delle centinaia di panche allestite per l'occasione. Infine c'è il parco divertimenti delle attrazioni ambulanti, i giostrai "tunz-tunz", 100dB e passa la paura del futuro (e delle rate da pagare...)

giovedì 13 settembre 2012

Martino, primo giorno di terza media, oggi. Cosmo lo segue a distanza, col suo primo giorno di quinta elementare, tra quattro giorni. Beh crescono, e ripenso alla mia terza media, qualche anno fa... nessuna nostalgia: voglio vedere il futuro coi miei occhi (e con quelli dei miei figli).


giovedì 30 agosto 2012

Vacanze 2012 molto pugliesi, a parte la parentesi "lucana" della settimana al mare ionico. Direi che fra tutte, l'idea di Mgz di una vaschetta per far sguazzare i ragazzini al trullo dei nonni ha funzionato alla grande. Perchè non solo ci si sono divertiti, ma ha reso felici mamma (che in realtà covava questa trovata da lungo tempo), papà, amichetti, cugini e parenti vari, che hanno voluto a turno assaggiare quest'acqua. Costo dell'operazione: meno di duecento euri, molto crisis-like. Non avevamo tenuto in conto però la manutenzione dell'aggeggio, tra pulizia filtri (tre volte al dì, almeno), clorazione, antialga, passate di retino per le foglie e i moscerini, telone di chiusura alla sera, cosine cui ovviamente si è dedicato il sottoscritto, col risultato di una bella abbronzatura da ... camionista!


mercoledì 18 luglio 2012


Beh, oggi è un giorno che merita il link ad un altro post: esattamente vent'anni fa, con questa foto iniziava tutto.

lunedì 11 giugno 2012

Immagini dalla mia prima mostra fotografica:


Dopo diversi anni passati a scattare foto "a caso", l'inverno scorso ho deciso di iscrivermi ad un corso base di fotografia, tenuto da un vero fotografo professionista. Queste immagini sono il lavoro di fine corso, che insieme ad altri 11 corsisti abbiamo presentato al pubblico locale. Il tema, quasi obbligatorio, è stato il paesaggio dei trulli, nei suoi diversi aspetti. Enjoy!

giovedì 31 maggio 2012

Ogni tanto, una notizia buona: i trulli di Alberobello nel Google World Wonders Project. Rivedere quelle strade che conosco come le mie tasche ora condivise da tutto il mondo mi fa sentire davvero orgoglioso.


Sulla strada raffigurata sopra poi ho un aneddoto particolare…
Via Diaz (più correttamente Vico Olmo), per me è da sempre la "via delle lucciole": ma non "quelle" lucciole, non pensate subito a male, di quei curiosi insetti luminescenti, eheh ;-)
Ero bambino. I miei mi diedero fiducia e mi concessero di attraversare da solo il paese a piedi per raggiungere la casa della nonna, passando appunto da quella stradina. Era giugno, e la sera dovevo rientrare a casa per lo stesso percorso: ci si passa solo a piedi da lì, perché poi c'è una gradinata; l'aria era mite e c'era un buon odore di erbetta selvatica dei giardini accanto e di fiori di camomilla. D'un tratto vidi una lucetta verdina sul ciglio del vicolo ed avvicinatomi vidi che era una lucciola: non ne avevo mai viste prima dal vivo, solo nei documentari in tv. Ma un paio di metri oltre ce n'era un'altra e dunque tornato a casa raccontai tutto ai miei. I quali non si stupirono, anzi mi dissero che ai tempi loro ce n'erano molte di più, solo che l'inquinamento e l'urbanizzazione le aveva rese più rare. Dunque pensai che era un buon segno e che finchè ne avessi vista una su quella stradina (e successe ancora per molti anni, nelle sere d'estate) era segno questo paesello non era ancora abbastanza urbanizzato ed inquinato. Ora credo non ve ne siano più, ma tuttora, passando di là le sere d'estate coi miei figli, raccontando questa storia spero di poter rivedere la lucciola verdina.

domenica 22 aprile 2012

Giuseppe Girolamo, avrei voluto conoscerlo. Sarà lo stesso mio nome, sarà perchè siamo nati nello stesso paesello, sarà la comune passione del basso elettrico (che lui sapeva suonare molto bene), sarà il clamore creato dai mass-media sul naufragio della Costa Concordia, ma la storia di questo sfortunato compaesano mi ha colpito. Al suo funerale l'altro giorno c'eravamo tutti, tutti quelli che in qualche modo si sono sentiti colpiti da questa storia. E pensare che ci siamo incrociati diverse volte sotto casa, lui sempre con quei capelli folti e arruffati (i ragazzi della comunità metal a prima vista fanno un pò paura ma sono tutti bravi ragazzi, si sa), lo sguardo interrogativo quasi volesse chiedermi qualcosa; a sentire chi l'ha conosciuto doveva essere davvero una gran brava persona Giuseppe, una persona sensibile. Ora mi tocca imparare qualcosa del progressive-metal, a partire dai Dream Teather, devo chiedermi il perchè di "The Spirit Carries On", del perchè James LaBrie in persona, frontman dei DT, abbia voluto omaggiare Giuseppe all'introduzione di questo brano durante la tappa milanese del febbraio scorso, del perchè gli amici, che hanno atteso tre mesi di potersi stringere attorno a lui, abbiano voluto vegliarlo tutta la notte, dall'arrivo della salma fino al funerale, col sottofondo delle note di quella canzone, del perchè all'uscita della bara dalla chiesa le note del pezzo andavano in straordinario sincrono con ciò che si stava svolgendo...
Ogni perdita deve lasciare lo spazio per una rinascita, per far scattare la scintilla di una nuova fase, che possa far ricordare questa persona attraverso le sue passioni: la musica è un grande linguaggio per fare tutto ciò. Se ci sarà un modo di ricordarlo in musica, sarò lì a parteciparvi, anche se questo non mi toglierà il rimpianto di non averlo conosciuto. Arrivederci, Giuseppe.


Update luglio 2013: ora c'è finalmente l'Associazione a lui intitolata, fondata dagli amici in forma di Onlus.

sabato 31 marzo 2012

Di quale sia oggi la considerazione che ha l'Italia in Europa, lo dice l'episodio che vi racconto. Nei giorni scorsi ricevo tramite un amico architetto l'incarico di procedere con una consulenza per un suo facoltoso cliente inglese, proprietario di una masseria in Puglia. La richiesta era precisa: valutare il progetto degli impianti di climatizzazione e idrico-fognante predisposto da altri colleghi, rispondendo sulla bontà del progetto e sulla opportunità di ottimizzarne alcune parti. Per avere un'idea dell'entità della cosa, trattasi della ristrutturazione di una masseria in grado di ospitare anche una trentina di ospiti ... full-optional! Ricevuti i files, comincio a rendermi conto che la progettazione era davvero eccellente, curata e ad altissimo livello tecnologico, praticamente lo stato dell'arte in fatto di componentistica, tecnologia e materiali. "Qual'è il problema?", chiedo all'architetto. "Costa tanto, forse troppo.", mi spara la cifra e non aggiunge altro. Uhm, è notorio che gli inglesi siano anche un pò 'genovesi', specialmente da quando è passato il filone d'oro degli investimenti leggeri in Puglia, partito nel '95 circa e che ha smosso il sonnecchiante mercato immobiliare della Murgia dei Trulli. All'inizio sono stati venduti quasi-trulli, ruderi poco più che ammassi di pietre, a cifre importanti, finiti gli affari coi trulli si sono spostati sulla costa adriatica, ed è partito il filone delle masserie vista-mare: questo caso è uno di quelli. Ma tornando all'episodio, l'impressione che ne ho ricavato è duplice: 1) ahimè, l'ecosostenibilità costa tanto, e qualche volta bisogna pur ricordarlo; 2) che il cliente abbia detto fra se: "Questi italiani mi stanno fregando, voglio sentire un'altra campana, la voce di qualcuno del tutto all'oscuro di questa progettazione, per sapere se davvero tutto quanto è stato previsto è strettamente necessario al funzionamento della struttura o serve solo ad ingrossare le cifre". Non so come dirglielo, ma i colleghi progettisti hanno realizzato proprio tutto quello che è stato richiesto, senza compromessi. Io la mia relazione l'ho scritta, neutra e asettica come nel mio stile: staremo a vedere come va a finire (ed una volta tanto mi farò pagare in anticipo).
P.s.: la masseria non è questa qui in foto, ma ci assomiglia: volevo solo aggiungere una foto carina :-)

mercoledì 7 marzo 2012

Sono addolorato per una perdita, ma non si tratta di Lucio Dalla. Proprio nelle stesse ore in cui Lucio nazionale ci lasciava, andava via un altro personaggio, meno nazionale, anch'esso legato al mondo della musica. Tutti lo chiamavano ormai GianMusic, dal nome del suo negozio di strumenti musicali. Gianni era amato in paese, vitale, di molte risorse: generoso, dall'aspetto curato, un paio di occhiali stravaganti, quasi civettuolo per gli anni in meno che tutti gli dicevano mostrasse, appassionato di volo con l'ultraleggero, con pista propria in riva al mare e diverse auto sportive nel suo parco macchine. Partito dal nulla però: negli anni '60 era operaio in uno zuccherificio, poi passato a gestire una pensione, fisarmonicista autodidatta infine il suo sogno: vendere pianoforti. E ci riuscì, ed era anche molto professionale, praticamente il più noto in tutto l'arco ionico. Settantenne all'anagrafe ma quarantenne nello spirito, pure se ormai stabilito a Policoro, conservava un legame forte con Alberobello, che lo vide nascere e crescere adolescente. Mi legava a lui la parentela acquisita con i miei suoceri e mi rimarranno di lui alcuni gustosi episodi. Come di quando venne a farci visita, preannunciato dal rombo della sua Maserati rossa, dal cui baule tirò fuori, a mò di presente, una cassa di gustose fragole del metapontino (sotto gli occhi stupiti della mia dirimpettaia). In quella occasione osservò la rastrelliera delle mie chitarre in soggiorno, a 5 posti, e notò che vi erano "solo" 3 chitarre ed un basso. "Ed il posto vuoto?" disse. "Il mio sogno è quello di una dodici corde, ne hai lì al tuo negozio?" dissi. "Ma certo, vi aspetto e potrai provarne quante ne vorrai, e se la prendi ti farò un prezzo speciale. Vieni a trovarmi, ci conto!" Sono cento chilometri, l'occasione per andare da lui non capitava così, bisognava farci una gitarella apposta, così passarono dei mesi e nel frattempo Mgz dovette disbrigare per lui alcune commissioni, a nome del padre disperso in guerra. Una domenica lo incrociammo, noi a piedi e lui in auto: "Sto rientrando al paese, ma voi andate a casa, troverete una sorpresa!". Si era fatto aprire il portone condominiale e dietro la porta di casa trovammo un fodero nero che aveva tutto l'aspetto di una chitarra: una 12 corde, appunto. Quella chitarra è il nostro ricordo di GianMusic, ancora più vivo ora che non c'è più. Martino c'ha pure suonato "Wish You WereHere" per il suo saggio 2010. Cosa è accaduto negli ultimi mesi lo sa soltanto lui, forse ha sentito bussare alla porta gli anni che, inesorabili, avanzano per tutti, forse non si è rassegnato all'idea di dover cessare la sua attività, forse la prole che non arrivò mai, forse qualche acciacco importante che doveva impedirgli di proseguire i suoi voli aerei, di certo è che ha pianificato tutto per benino: ha scelto una data simbolica come il 29 febbraio, ha messo a letto la moglie, ha atteso che si addormentasse, s'è messo elegante e s'è lanciato di sotto, dal terzo piano. Così il negozio l'abbiamo visto sì, ma il giorno delle sue esequie, chiuso ormai per sempre. 
Ciao Gianni, note gioiose per te lassù.

mercoledì 29 febbraio 2012

Mi piace l'idea di un giorno gratis come il 29 febbraio, mi è sempre piaciuta. Che poi questo giorno si finisca per sprecarlo come un banale grigio giorno lavorativo, questo è il desolante effetto collaterale. Ma questa volta un giorno così lo condisco con qualcos'altro di unico: la congiunzione astrale Luna-Giove-Venere di ieri sera.


giovedì 16 febbraio 2012

L'amore è un'alchimia preziosa, quella serie di circostanze irripetibili che si fanno beffa delle leggi della probabilità. Guardi la tua compagna di vita e dici: "E' proprio lei la persona giusta". E ti basta, potrebbe cascare tutto il resto, potresti essere un nullatenente ma questo ti fa ricco. E questa consapevolezza ti riempie la vita e le giornate.
Auguri, Mgz!

sabato 14 gennaio 2012

Qual'è stata la mia migliore foto del 2011? C'è PegaPPP, un blogger-fotografo di quelli seri, mica bambole da pettinare, che ogni tanto lancia i suoi compiti per il weekend con un tema a caso. Quello della migliore foto dell'anno passato mi ha preso, perchè ti fa pensare: è quella tecnicamente meglio riuscita o quella che racconta una bella storia? Sono d'accordo con Pega, per me è la seconda, ed ho scelto questa qua sotto.


Lui è mio padre, tipografo e pioniere della grafica nella città dei trulli, praticamente il primo ad aver portato nella città dei trulli l'arte della stampa. Qui mostra ad una classe di ragazzini in visita alla sua tipografia un vecchio cliché raffigurante un'immagine di trulli, scattata da lui nel 1968 e a lungo tempo utilizzata per le buste intestate della città di Alberobello.
Perchè lui me la racconta spesso la storia di questo scatto.
Nella primavera del '68 la città dei trulli non era ancora business e cineserie, ma ancora quel bel paesino fiabesco che incantava il mondo. Bastavano una passeggiata, una piccola macchinetta fotografica e qualche nozione di fotografia per immortalare in un negativo qualcosa dal sapore di storia. Ma lui voleva semplicemente uno scatto del proprio paese dal taglio verticale: si arrampicò su un tetto di un trullo (e vi assicuro che non è proprio una cosa salutare, le pietre non sono tutte solidamente assicurate) e di lì in effetti l'inquadratura era migliore. Poi notò un'antenna tv in lontananza che quasi era in asse col pinnacolo di un tetto di un trullo: alla ricerca dell'effetto si posizionò in maniera tale da portarla esattamente in asse con quel pinnacolo, come se l'antenna fosse piantata proprio in cima al pinnacolo. Ci riuscì a fatica, ed in un equilibrio precario, scattò quella foto. Poi terminato il rullino corse dal laboratorio fotografico di fiducia, che però, sorpresa, gli restituì una stampa di qualità mediocre, con un vistoso effetto mosso. La cosa non convinse affatto il tipografo, convinto di aver fatto uno scatto decente perchè il negativo sembrava pulito e soprattutto perchè l'intera serie mostrava più o meno lo stesso difetto: impossibile averle sbagliate tutte! Il fotografo del laboratorio si giustificò dicendo che il garzone aveva indugiato un pò troppo con lo sviluppo chimico, per cui era l'intero rullino irrimediabilmente rovinato. Ancora meno convinto, il tipografo portò il negativo ad esaminarlo da un secondo fotografo, che gli confermò la buona qualità, anzi provò subito a farne una stampa positiva, proprio quella della selva allineata di trulli: perfetta, cielo terso e bel contrasto!


Forse il primo fotografo, tra i pochi consapevoli della magia di una immagine, voleva ostacolare i sogni e l'ottimismo di un uomo proiettato al futuro, col suo singolare lavoro ed in attesa del suo primogenito che la giovane moglie gli avrebbe dato sul finire dell'estate per riempire le giornate tra carte pergamenate, inchiostri e caratteri tipografici o forse più semplicemente il fotografo, geloso e pieno di invidia per uno scatto riuscito meglio ad un fotoamatore che a lui, sperava che uno sgambetto così banale sarebbe stato sufficiente per non consegnare alla storia un'immagine onestamente carina. Comunque quella foto fu un successo, ed a quella ne seguirono molte altre, insieme alla prole del tipografo: quattro in tutto!
Ah dimenticavo: quel primogenito... è chi vi scrive queste righe ;-)