venerdì 30 gennaio 2009


Ispirandomi ad analoga iniziativa radiofonica, voglio lanciare un (ennesimo) meme, dal titolo "3x6= la musica dei miei 18 anni". Ho scelto tre canzoni che hanno rappresentato (o mi ricordano in qualche modo, per qualche ragione) il mio passaggio alla maggiore età. E sono queste:
-          Heaven – Psychedelic Furs
-          Alive and kicking – Simple Minds
-          Never ending story – Limahl
Parliamo del settembre '86, in piena epoca paninara/duraniana: abbiate pietà! Alcune sono uscite un po’ prima dell'avvenimento, ma giravano ancora alla mia festa…
E vabbè direte: abbiamo messo 3 canzoni per ricordare i nostri 18 anni, ed il 3x6 dov'è? Eheh, 6 sono … i bloggers invitati a fare altrettanto:



Courtesy image: Patrick Nagel

martedì 27 gennaio 2009

casarossa1
C'è un posto a pochi passi da me, detto la Casa Rossa, dove nei primi anni '40 furono internati rifugiati e donne di origine ebrea. Furono trattati bene, contrariamente a quanto accadde ai loro simili altrove, ma erano pur sempre dei reclusi. All'indomani della shoah, un regista ungherese poi ci girò un film: "Donne senza nome", ispirandosi ai fatti appena accaduti. Da qualche anno questo luogo abbandonato, carico di memorie e in attesa di destinazione rivive nel Giorno della Memoria con una messa celebrata nella sua cappellina dal mio parroco, cappella quest'ultima affrescata da un artista ebreo internato anche lui.

sabato 24 gennaio 2009

Un vero talento, questa graziosa contrabbassista (si, non ne avevo viste finora) di nome Esperanza Spalding. L'altra sera era ospite dalla Dandini a Parla con me, in duo con un ottimo pianista. Una voce espressiva, una freschezza naturale, una tecnica eccezionale, un rapporto con lo strumento molto fisico. A soli 24 anni ha già varie collaborazioni con i big del jazz, e ne sentiremo sicuramente parlare ancora. Da ascoltare e vedere!




domenica 18 gennaio 2009


Non mi pare finora di aver speso esplicitamente parole sul paese nel quale sono nato e vivo. Si, proprio quello, Alberobello (i trulli, sito Unesco, ecc…). Tuttora cerco di carpirne il segreto, di cosa hanno di speciale queste pietre accatastate, quei pinnacoli e quelle chiancole. Una volta, di fronte ad un celebre architetto esposi una mia fantasiosa ipotesi: la forma del trullo ha in se rapporti riconducibili alle sezioni auree e a numeri celebri, troppo per un popolo di contadini, possibile se ipotizziamo origini extraterrestri ... il trullo come uno stargate, insomma. Pseudolo, presente alla scena voleva sprofondare ma l'architetto non mi guardò con lo sguardo pietoso; ci pensò un po’ e disse qualcosa tipo: "Di molte architetture tramandateci da popoli antichi non sappiamo tutto, basti osservare le piramidi ad esempio."


Tutto sommato amo il mio paesello, la sua gente, la sua provincialità, le tradizioni. Poi i trulli sono uno spunto continuo di immaginazione, sullo sfondo di un cielo terso soprattutto. Vi racconto di questa mia foto sopra.


C'è un affaccio sulla zona monumentale che ad ogni obiettivo di turista in visita a questo curioso paesello non è sicuramente sfuggito: il belvedere accanto alla chiesa di S. Lucia. Alla ricerca di un'immagine originale per una pubblicazione su Alberobello, nel maggio 2004 ho cercato un punto di ripresa nuovo. Idea: 20m più in alto, dal campanile della chiesa di S. Lucia. Oz mi presta la sua Nikon col grandangolo. Prima tappa: affronto l'obiettore che in quei giorni sorveglia l'altare con l'urna della Santa in visita ad Alberobello. Non mi conosce e quindi mi blocca in sagrestia: si, ho il permesso di don Fabio, lo chiamo ora così potrà confermare … "pronto don, sono Giuseppe, dovrei fare due foto dal campanile … sì, ti passo l'obiettore". Mi lascia passare, con le scuse. Scala a chiocciola non agevole, cacche di piccioni da scansare, una pesante botola metallica in cima alla scala da far scorrere, altre cacche di piccione, un campanone a pochi centimetri dalla testa … ma finalmente una panoramica davvero unica, emozionante. Monto l'obiettivo grandangolare, regolazioni, fotocamera in posizione e … batteria scarica! Dietro front, chiudo la botola, scendo, raggiungo a piedi lo studio di Oz (quel tipografo/grafico di mio fratello…), 500m andata e 500m ritorno a piedi, di corsa per non perdere quella luce giusta, il pass dell'obiettore, sagrestia, scala a chiocciola, cagate di piccione, botola, campanone da scansare, sudore, macchina in posizione: click!


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Update 14.02.2009.


Com'è la città dei Trulli dopo una spruzzata di neve? Più o meno così:




lunedì 12 gennaio 2009


Dunque, sopravviveremo alle tormente che il 2009 ci sta preparando? Lo scopriremo solo vivendo (cit.). Primo post dell'anno con due notiziole.

1)    La notte di San Silvestro, una vocina dentro come una sirena: "…perché non ti fai Facebook, dai cosa aspetti… vedrai ti porterà fortuna!" Ed ho ceduto alla tentazione. Fatto. Il bilancio a dieci giorni dall'apertura dell'account: circa 60 amici ritrovati su FB, alcuni latitanti da parecchi anni. Uno strumento molto potente, direi, da usare a piccole dosi però.

2)    Nell'ultimo week-end ho fatto l'ingegnere (eh eh, dove sta la novità?) cioè ho disegnato un paio di casse acustiche da pavimento e me le son costruite. Vero artigianato, bricolage a basso costo. Il desiderio era nell'aria da mesi: ho preparato tutto e nel giro di un week-end appunto sono "nate" queste due casse, come documentato meglio nel collage sotto.


Risultato sonoro: suonano … ma non come quelle da 1000 euri. Hanno pesato nel risultato la modesta fattura dei coni (50 euri per quattro coni, vuoi mettere…) e il materiale impiegato (pannelli di poliuretano da 3cm), lavorabilissimo ma dalle proprietà sonore dubbie… ecco: vi regalo il progetto!
Postilla a tutto: dopo aver concluso il lavoro e presentato con orgoglio alla famigliola i risultati, MGR fa: "Ma questi affari rimarranno QUI?"