lunedì 26 maggio 2008

Mi piace vederli come si divertono nel weekend dai nonni materni, tra la polvere, la terra, circondati da cani e gatti.






Commento sonoro: la mia personalissima versione solo-guitar di "Avrai" - C. Baglioni.

mercoledì 14 maggio 2008

Razionali se possibile, piedi a terra sempre, perché il ruolo e i tempi lo pretendono. Ma il mistero c'è e affascina. Mancava un tassello, che ora mi sembra colmato con la dichiarazione di un illustre esponente del Vaticano: l'esistenza degli alieni viola il legame unico Dio-Uomo? A quanto pare no, anzi Dio può benissimo essersi preso la libertà di creare tutte le forme di vita, compreso quelle a noi non note. Dunque una chiesa che "sdogana" gli alieni e per me credente è un sollievo. Se poi anche il Ministero della Difesa britannico in questi giorni apre i suoi archivi declassificando alcuni documenti segreti su avvistamenti UFO, sono ancora più lieto. O inquieto, a seconda dei punti di vista: dovrò stare un pò più attento ai fenomeni curiosi in cielo, oppure attendere il contatto del III° tipo, quando avverrà.
Per il momento sono reduce da un entusiastico tour nelle opere dell'artista Francesco Mai, che espone in una personale dal titolo "Alien sculptures", nella mia città dal 14 al 24 maggio. Acquistarne una per metterla nel mio studio?


francescomai_ib_p001_1_1 On air: Loving the Alien - David Bowie


Update 21.05.2008: Per ora posso ritenermi felice possessore del calendario della mostra (un 50x70 multipagina di ottima fattura) autografato dall'autore del quale ho potuto apprezzare le non comuni qualità umane con un'oretta buona di gradevolissima conversazione. Infine: l'opera dell'immagine qui sopra non è una scultura fotografata ma un rendering, talmente realistico che ci stavo cascando anch'io...!


Update 2: In questi giorni il giornalista Corrado Augias presenta il suo saggio su Giordano Bruno, il frate domenicano che per primo teorizzò l'esistenza di altre civiltà su altri pianeti. E che per questo pagò col rogo: correva l'anno 1600.



giovedì 1 maggio 2008

1976_radiolibere

Potevo avere 9 anni. Facevano la loro comparsa le prime "radio libere" ed in effetti un po’ di curiosità e aria di nuovo in casa si respirava. C'era la radio a valvole che si riempiva di nuova musica e dalle nostre parti una delle frequenze più battute era la 100.5 MHz di Radio Farfalla. C'erano anche i programmi con la diretta telefonica e i radio-giochi e mi capitò anche di vincere un going, da ritirare presso gli studi. Che non erano dietro l'angolo, ma 15km più in là, in un grosso paesetto, all'ultimo piano di un palazzo che mi doveva sembrare un grattacielo, perché al di là della finestra della reception la vista era vertiginosa. Ambienti ovattati, grossi mixer, microfoni e cuffie, musica di limpida qualità sonora (altro che radio a valvole) e speaker in carne e ossa. Facemmo amicizia e mia madre, probabilmente colpita da quell'ambiente colorato, li invitò tutti a cena a casa. E qualche sera dopo la casa era invasa da personaggi decisamente freak: c'era Nico filosofo capellone, Umberto suo fratello ancora più capellone, Gerardo ballerino calvo in calzamaglia, Elvino il vignettista, Raffaele lo speaker dalla voce calda, Pasquale "Lino" il tuttologo, oltre a tre-quattro brunette con la frangetta (erano proprio gli anni '70…). Una serata divertente, per loro che conoscevano così la famiglia del tipografo con 4 figli e per noi che conoscevamo così i volti della radio, con le loro speranze e i loro sogni. Colonna sonora della serata, neanche a dirlo era "La radio" di Eugenio Finardi dalle frequenze di Radio Farfalla.


Courtesy image: classikrock.blogspot.com


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P.S.: In onore di Eugenione e di quell'episodio, una mia personale versione strumentale di "Le ragazze di Osaka". Non picchiatemi.