Mi piace ricordarti come in questa foto, Giuseppe: operativo, alle prese con la ristrutturazione del mio nuovo studio, anno 2005. Ti affidai i lavori, quando nessuno credeva in te e dicevano che eri troppo giovane per essere a capo di un'azienda già strutturata e con diversi dipendenti. Invece si sbagliavano, perchè i lavori furono portati a termine rispettando perfettamente contratti, tempi (inclusi gli imprevisti) e qualità delle finiture. Negli ultimi mesi ti ho visto combattere eroicamente contro "la stronza", ieri sera ci giunge la cattiva notizia, mentre io e Maria Grazia guardavamo l'ultima puntata della fiction Rai DOC - Nelle tue mani. Proprio DOC diveva che loro, i medici, si mettono in mezzo tra il paziente e "la stronza", ed il sacrificio di una vita, quando la stronza ha la meglio, non è mai inutile, perchè ne salva altre: la morte è una vita mutata e migliora chi rimane. Giusè, la tua vita eroicamente donata ci migliorerà tutti.
dueperdiciassette
venerdì 18 marzo 2022
venerdì 31 dicembre 2021
Anno uno.
Quello che succede a San Silvestro è che fai i bilanci, quasi devi farlo. Non volendo sottrarmi alla tradizione, volendo farlo in maniera sintetica ma efficace, ho pensato che anzitutto questo anno 2021 succede a quello tsunami che è stato (per tutti) il 2020: quindi rappresenta una sorta di "anno uno", quello da cui ripartire dopo un reset. Ok, e sia.
Un attimo, ci vuole una foto che rappresenti degnamente la cosa... ce l'ho.
Fine settembre, una mattinata in giro per Torino, alla ricerca di una piadina nell'ora di pranzo, in una pausa appena terminata la sistemazione nel nuovo alloggio, quello del trasferimento dopo il grande lockdown: mi intenerisce, una mamma coi propri figli a mo' di guardie del corpo. Tenerezza, tanti significati.
Dueperdiciassette è nato per loro: erano bambini quando nacque questo blog, ora si affacciano alla vita matura, quella degli studi in una città a mille chilometri da casa, per seguire le proprie passioni e farle diventare qualcosa di cui vivere.
Cosmo per una serie di circostanze raggiunge Martino al nord. Ecco ci siamo: ora parte la retorica del nord-sud, il PoliTo che è meglio del PoliBa, ma pure il PoliMi è valido... ma basta, è deciso così!
Si matura con le scelte consapevoli: questa è una di quelle scelte in cui nè io nè Maria Grazia abbiamo avuto influenza. Quando sono scelte che sorprendono siamo alquanto orgogliosi, significa che in tutti questi anni abbiamo seminato e stiamo assistendo all'ora di iniziare a vedere i frutti (quanno ce vò, ce vò...)
Anno uno, testa sulle spalle, il mondo è vostro: conquistatelo, ovunque.
sabato 4 settembre 2021
... venticinque anni di matrimonio.
"Certo che voi, ragazzi, siete proprio speciali: addirittura siete alle nozze d'argento!"
"Perchè, Che c'è di strano? Lo auguriamo anche a voi!
"Sì certo, ma oggi i rapporti di coppia mediamente durano 5-7 anni. Ma ce l'avete un segreto?!"
"Ebbene sì, e finalmente dopo 25 anni possiamo svelarvelo..."
"Davvero?"
"Nelle discussioni, uno di voi abbia la forza di 'tenersi dentro' l'ultima parola."
"... cioè?!?"
"Cioè non lasciate che le discussioni (che normalmente accadranno nel vostro rapporto, sarebbe strano il contrario) diventino un pericoloso botta-e-risposta senza fine nel quale ognuno rimane inchiodato sulle proprie posizioni."
"Ah, bello! Sai che c'è: ce la scriviamo questa massima!"
"Fate pure!"
"... comunque auguroni. Anche per i vostri ragazzi!"
"Grazie. Anche a voi!"
venerdì 2 aprile 2021
Venticinque (anni da "ingegnè")
"Voi un giorno sarete ingegneri...
(si girò verso la lavagna e disegnò un grande "007")".
Classe muta, sconcerto. "... 007, licenza di uccidere!"
Risata di circostanza generale. E proseguì con un altro disegno alla
lavagna, una graticola tipo le linee vuote al gioco del tris.
Silenzio. Capimmo tutti che non si riferiva al gioco del tris, ma al
gabbio. Era il primo giorno di lezione al corso in Scienza delle
Costruzioni, terzo anno al PoliBa: si presentava così l'anziano
professore, un super-ingegnere. Parole che mi sono rimaste scolpite
nella mente per tutti gli anni a venire, fino a oggi, a 25 anni dal
giorno nel quale ho conseguito il titolo di Dottore in Ingegneria Elettrotecnica. Analizza, risolvi e prenditi le responsabilità.
Qual'è il prezzo? Se sei un libero professionista, il prezzo lo
decidi tu, se sei un dipendente di un'azienda, il prezzo è il tuo
stipendio... ho scelto la prima strada, le montagne russe. Quel
giorno in un'aula del PoliBa non potevo saperlo, ma il vecchio prof
nella sua ammonizione, addolciva la pillola amara degli anni che
sarebbero venuti dopo. Ma insomma, in fondo, sono stati anni
gloriosi, questi primi 25 da "ingegnè": a volte ti senti
onnipotente, a volte sei schiacciato. Ma ti rialzi sempre, quasi
miracolosamente. Analizza, risolvi e prenditi le responsabilità: è
diventato presto il mio mantra, dicono pure che sia bravo: cosa posso
desiderare di più? Certo, bravo a maneggiare patate bollenti, a
sbrogliare matasse, a fare da parafulmine, bravo pure a cambiare
lampadine (con gran gaudio della consorte, eheh!). A proposito di
lampadine, dopo la proclamazione, la sera invitai tutti a casa per un
rinfresco: al termine regalai a tutti i convenuti, amici e parenti,
un piccolo ricordo simbolico: una lampadina, ad incandescenza. Una
missione nobile: la luce, l'energia, vita confortevole, da portare
ovunque. Una missione che mi accompagna ancora: ho solo sostituito la
tecnologia, sono passato dalle caldaie a gas alle pompe di calore,
dall'incandescenza al LED ;-)
giovedì 31 dicembre 2020
Duemilaventi: sembrava amore invece era...
La numerologia per quest'anno 2020 appena conclusosi avrebbe predetto un anno di buon auspicio, certamente carico di tante aspettative... Numero tondo, divisibile per 2,4,5,10,20,101, bello anche graficamente, sia in versione araba che romana (MMXX) e persino binaria (11111100100).
Poi è arrivata la pandemia: se il 2020 voleva lasciare di se un segno epico beh, c'è riuscito! Riflettevo sul fatto che quest'anno ha rimesso in discussione praticamente tutto: valori, amicizie, abitudini, credenze, alimentazione, lavoro, educazione, istituzioni.
Ho visto stimati colleghi con tanto di laurea scientifica diventare complottisti, antivaccinisti e seguaci di pseudoscienze; ho visto joint-venture tra aziende brillanti saltare contro ogni previsione logica; ho visto città talmente deserte da sembrare finte. Abbiamo imparato a leggere i grafici ed una volta interpretati abbiamo avuto paura. E ci siamo chiusi in casa, e non per un giorno, ma per cento giorni. La fortuna di avere una casa abbastanza grande, calda ed iperconnessa: tutti e quattro riuniti per vivere, forzatamente, un periodo certamente irripetibile.
Ne siamo usciti cambiati, forse migliori. Ci sono cose, ad esempio, che non avrei mai pensato di desiderare, gesti comuni pre-Covid ora rari o quasi impossibili: una stretta di mano, un abbraccio, una colazione di lavoro per guardarsi faccia a faccia (senza mascherine).
Io ed Mgz abbiamo scoperto l'ortoterapia, abbiamo cominciato a prenderci cura di un piccolo pezzo di terra, a suon di zappa, carriola e secchi d'acqua: la prima insalata coi nostri pomodori aveva un sapore nuovo, di una bontà difficile da spiegare a parole. Eppoi per la prima volta non ho fatto bilanci economici di fine anno, perchè non me ne frega proprio nulla: sono vivo, anzi siamo vivi ed in salute, quindi siamo ricchi.
Dunque, col rischio di sembrare uno sciocco, affermo che per me il 2020 è stato un anno grande, direi necessario: roba da vertigine, da ricordare come di quando ho sconfitto le paure attraversandole e superandole. E sono grato al 2020, nel quale ho riscoperto il valore di una casa ed una famiglia, ormai passata dallo status di amorevole ad … adorabile!
domenica 22 marzo 2020
Emergenza 2020: un'analisi parziale.
Le misure di contenimento messe in atto dalla Presidenza del Consiglio col D.P.C.M. 11 marzo 2020 sono inedite nella storia repubblicana ma originate dalla forza dei numeri: la statistica è una scienza assai delicata, permette di prevedere gli eventi (senza scomodare le profezie) e permette al Sistema Sanitario Nazionale di affrontare l'emergenza senza collassare. Da quel momento la nostra vita quotidiana è stata sconvolta: anch'io, mi sono attrezzato in modalità smart-working e parallelamente, ho iniziato a collezionare i dati giornalieri del bollettino Protezione Civile, perchè il mio conforto è nella forza dei numeri. Sull'esperienza cinese ho creato un modello matematico, basato sulla primitiva "distribuzione chi quadro".
L'andamento del diffondersi dell'epidemia ha seguito molto bene il modello, fino al 18.03, dove ho notato una anomalia. Solo tre giorni dopo mi è stato tutto chiaro: al primo fronte epidemico se ne è sovrapposto un secondo, più importante e massiccio. Bingo. In modo sintetico, quanto sta accadendo ricalca questo schema in figura: primo e secondo fronte sono rispettivamente il tratteggio verde e la linea gialla, in rosso l'andamento del contagio coi dati reali.
Il primo picco era previsto attorno al 27.03, ora invece si assesta al 02.04. Non ho scoperto nulla di nuovo, lo scenario è quello esaminato al punto 2 di un dossier del Washington Post il 14.03, a proposito della crisi cinese: è un modello solo un pò più complesso, che qualcuno meglio di me ha già studiato.
La situazione evolve ancora, ma sono abbastanza chiare due cose: 1) la previsione della prima ora viaggiava con numeri già preoccupanti (circa 50mila contagiati a fine epidemia), la seconda si posiziona con numeri pressochè doppi, che mettono a dura prova il SSN; 2) la serrata totale delle attività imposta dal DPCM pone un limite temporale per la ripresa delle attività nel 03.04, certamente basato sulle previsioni della prima ora: vista l'evoluzione successiva dovremo prepararci ad una dilazione di quel limite.
In termini di vite umane si parla mediamente di una mortalità del 6% circa, ahimè i dati italiani riportano finora un valore percentuale più alto (di quasi due volte): l'analisi di quest'altra anomalia è tuttora in corso.
In termini sociali questa emergenza ci sta già facendo sperimentare nuove modalità di interazione, con cui dovremo necessariamente familiarizzare: sopravviveranno solo i più inclini al cambiamento, prepariamoci a ciò.
Le conseguenze in termini economici, sia a livello nazionale che internazionale avranno una portata storica. Ciascuno di noi, ognuno con le proprie capacità dovrà mettere mani alle migliori idee e migliori risorse e condividerne: così non ne usciremo devastati da questa catastrofe, ma nuovi.
domenica 22 settembre 2019
Più a nord





In conclusione, aveva ragione lui. Una nazione che ha saputo coniugare tradizione ed innovazione, sviluppo ed ecosostenibilità, territorio e capillarità dei servizi, multietnicità ed integrazione, meglio che altrove, ammettiamolo.
E la Svezia? Per quel poco che abbiamo visto col passaggio dell'Øresund, ancora più, se possibile.