"Voi un giorno sarete ingegneri...
(si girò verso la lavagna e disegnò un grande "007")".
Classe muta, sconcerto. "... 007, licenza di uccidere!"
Risata di circostanza generale. E proseguì con un altro disegno alla
lavagna, una graticola tipo le linee vuote al gioco del tris.
Silenzio. Capimmo tutti che non si riferiva al gioco del tris, ma al
gabbio. Era il primo giorno di lezione al corso in Scienza delle
Costruzioni, terzo anno al PoliBa: si presentava così l'anziano
professore, un super-ingegnere. Parole che mi sono rimaste scolpite
nella mente per tutti gli anni a venire, fino a oggi, a 25 anni dal
giorno nel quale ho conseguito il titolo di Dottore in Ingegneria Elettrotecnica. Analizza, risolvi e prenditi le responsabilità.
Qual'è il prezzo? Se sei un libero professionista, il prezzo lo
decidi tu, se sei un dipendente di un'azienda, il prezzo è il tuo
stipendio... ho scelto la prima strada, le montagne russe. Quel
giorno in un'aula del PoliBa non potevo saperlo, ma il vecchio prof
nella sua ammonizione, addolciva la pillola amara degli anni che
sarebbero venuti dopo. Ma insomma, in fondo, sono stati anni
gloriosi, questi primi 25 da "ingegnè": a volte ti senti
onnipotente, a volte sei schiacciato. Ma ti rialzi sempre, quasi
miracolosamente. Analizza, risolvi e prenditi le responsabilità: è
diventato presto il mio mantra, dicono pure che sia bravo: cosa posso
desiderare di più? Certo, bravo a maneggiare patate bollenti, a
sbrogliare matasse, a fare da parafulmine, bravo pure a cambiare
lampadine (con gran gaudio della consorte, eheh!). A proposito di
lampadine, dopo la proclamazione, la sera invitai tutti a casa per un
rinfresco: al termine regalai a tutti i convenuti, amici e parenti,
un piccolo ricordo simbolico: una lampadina, ad incandescenza. Una
missione nobile: la luce, l'energia, vita confortevole, da portare
ovunque. Una missione che mi accompagna ancora: ho solo sostituito la
tecnologia, sono passato dalle caldaie a gas alle pompe di calore,
dall'incandescenza al LED ;-)