martedì 6 novembre 2012

E come in una favola a lieto fine, infine trovammo il luogo: il lato esterno dell'abside della cattedrale di Troia (Fg).
Per l'antefatto rimando qui. Si racconta di un ragazzo talentuoso che amava il bello in tutte le sue forme, curioso di scoprire i tesori della sua terra e dal grande cuore. Andato via troppo presto, non prima di aver lasciato perle come questa immagine sotto, che per quattro lunghi anni ho cercato invano di decifrare e che per altri tre ho atteso che mi si rivelasse in tutto il suo splendore.
L'occasione si è prospettata nei giorni scorsi, col weekend lungo del ponte di Tutti i Santi. Con la famigliola siamo partiti alla volta del Gargano, angolo di Puglia ancora poco noto per me pugliese. Una lacuna da colmare, dunque. E dopo alcune tappe come S. Giovanni Rotondo, Monte S. Angelo, San Marco in Lamis e Lucera, la visita alla cattedrale di Troia era dovuta. E non solo per il bellissimo rosone anteriore e gli interni trecenteschi perfettamente conservati, quanto per vedere l'esterno dell'abside, così come lo vide Giancarlo. Ho trascinato nell'esperienza pure Cosmo, che dalla foto appare seccato, ma che poi alla fine si è convinto quando ha confrontato la foto che aveva tra le mani col luogo reale. Penso (spero) sia stata un'emozione anche per lui, dopo che gli ho parlato di chi era Giancarlo e perchè per me fosse così importante trovare quel posto, l'avrà presa come una caccia al tesoro...