lunedì 28 luglio 2014

Nativi digitali

 

L'altro giorno Cosmo mi fà: "Ma come passavi il tempo tu quando avevi la mia età? Cioè che giochi facevi, senza cellulare e senza tablet?!" Ed io: "Beh, facevo giri di isolati e del quartiere con la bici, poi l'avevo taroccata con dei cartoncini presi dalla tipografia del nonno, messi con le mollette ai raggi per far rumore, infine c'avevo messo un paio di tubi di scarico ai lati e andavo forte, imitando le moto.", "Si, ma i giri in bici li faccio anch'io, quando me lo permetti, vabbè..." "Eh si, lo sai che oggi il traffico è aumentato..." "Si, si, e poi che facevi?" "Poi m'ero costruito dei caschi di cartoncino, sagomati e aerodinamici, sembravo un robot di quelli dei cartoni, c'hai presente Goldrake, Mazinga, quelli che t'ho fatto vedere una volta, eh?" "Si, vabbè. E poi?" "Poi ascoltavo la radio, tanta radio, leggevo fumetti..." Ed infine lui: "... e che palle, ma non ti scocciavi così?!"
Insomma, ne ho ricavato che sono padre di un nativo digitale, anzi due, Martino e Cosmo. E che non serve a niente dire com'erano i miei pomeriggi di dodicenne, ma serve capire i suoi pomeriggi come sono.