sabato 14 settembre 2024

Ci rivedremo, caro Crescenzio.

Di tutti questi anni nei quali ti ho conosciuto non riesco a trovare un solo momento senza il tuo sorriso bonario, Crescenzio. Altissimo, asciutto, una classe innata: stile e rettitudine, empatia, vasta e multiforme cultura, intelligenza e visione. Davvero un sacco di qualità le tue, una persona rara.
Un mecenate: quando te lo chiedemmo, accogliesti con entusiasmo il primo convegno internazionale sull'Architettura della Pietra a Secco al Trullo Sovrano, la celebre casa-monumento di cui avevi appena terminato il restauro, riaperta al pubblico all'indomani della iscrizione dei Trulli di Alberobello nella World Heritage List Unesco.
Un imprenditore lungimirante: tra i pionieri dell'informatica e dell'elettronica open-source in Puglia, comprendesti da subito le potenzialità di una società connessa e dell'automazione.
Un amante della propria terra d'origine: ricordo benissimo il racconto dell'emozione nella scoperta di Iazzo Scagno, l'antica struttura immersa nel verde delle querce secolari al centro delle Murge che coraggioramente strappasti dall'oblio per trasformarla in quella incantevole residenza che oggi è. E della memorabile cena inaugurale cui partecipammo io e Maria Grazia coi nostri ragazzini nella quale ebbi conferma delle tue straordinarie qualità umane, mettendo a proprio agio tutti, dal più piccolo al più grande, dal più umile al più titolato...
Un docente appassionato: un'intera generazione di tecnici ti sarà per sempre riconoscente per essere stato "il professore che sapeva spiegare", me compreso quando nel 1986 ero ad ascoltarti a tutt'orecchi in prima fila, nell'aula dell'Istituto Tecnico dove tu, giovane docente ventinovenne, snocciolavi con naturalezza e passione linguaggi di programmazione e logica booleana. 
Attorno ad una tavola imbandita, coi colori e i sapori della Puglia, ci rivedremo, caro Crescenzio.