sabato 25 novembre 2006


Quando la vidi per la prima volta ero piccolo, ma non abbastanza da non intuire che quello doveva essere un simbolo della città. L’architetto Giò Ponti pensò e realizzò questa splendida chiesa davvero come un monumento. Fine anni ’60: nel pieno del boom economico Taranto si andava espandendo rapidamente con i suoi commerci navali e le sue acciaierie. Il fascino di quest’opera resiste tutt’oggi, pur se soffocato dalle edificazioni che le si sono strette attorno, scimmiottandone un po’ lo stile. Ma lei, la Concattedrale, austera ed elegante signora, continua a distinguersi e a resistere, irradiando lo spazio del suo mistero.


8 commenti:

contevico ha detto...

Bellissima. E per me fino ad ora assolutamente sconosciuta.
Certo che quel condominio..............

mianonnaincarriola ha detto...

tutt'intorno ci hanno costruito monnezza totale ma resta un ricamo leggero, quei giochi di carta sottile rintagliata che si facevano una volta alle elementari e poi si coloravano con i pastelli Giotto

beppestarnazza ha detto...

Vi ho risparmiato immagini più drammatiche, come questa:

contevico ha detto...

Boia cane.
E c'avranno fatto pure un concorso pubblico: "Illustri il candidato quali metodologie costruttive e tecniche urbanistiche si appalesino idonee a distruggere una cattedrale".

mianonnaincarriola ha detto...

l'avevo detto che ci hanno costruito monnezza attorno l'ho vista di recente

DevilsTrainers ha detto...

io credo che bisogna iniziare a menare.

peter

Romins ha detto...

Bellissima... e... ammetto l'ignoranza... non la conoscevo...

Romins ha detto...

Merita il viaggio, devo vederla!