lunedì 14 novembre 2011

Non mi va tanto scrivere di politica, troppe delusioni già accumulate. Con le dimissioni del governo si apre però una fase nuova con cui bisogna fare i conti, necessariamente. Si può parlare di un ventennio: quello appena trascorso è quasi riuscito ad annullare il senso critico dell'italiano. Dimenticando in un sol colpo storia, senso dello Stato, economia (nel senso del risparmio, energetico e non) l'italiano-italiota è divenuto contemporaneamente pecora da tosare e vacca da mungere, nel tempo in cui la pastorizia non si pratica più. Non seguo ormai più le notizie attraverso i telegiornali, ai miei ne sconsiglio vivamente la visione, ma quando mio malgrado me ne capita uno, si riconferma in automatico il livello di ipocrisia cui siamo tragicamente giunti.

Nel servizio del tiggiuno (il tiggì della ex-rete ammiraglia) di qualche giorno fa, l'11.11.11, il giornalista scherzando con la data palindroma, al termine del servizio ricorda finemente che l'Art. 11 della Costituzione Italiana (quello dell'Italia che ripudia la guerra) ha l'undicesima parola che recita "libertà". Patetico richiamo mnemonico al cosiddetto "popolo delle libertà", un'invenzione per teste vuote da parte di una classe politica a corto di idee ma con grossi pubblicitari assoldati tra i consulenti. Dimenticando che nel '77 (che è anche 11x7, come i sette vizi capitali, se proprio vogliamo giocare coi numeri) il Cavaliere di fresca nomina amava farsi ritrarre in tutto il suo splendore con la sua Magnum sul tavolo in bella evidenza, l'uomo con la pistola.


Un'altra cosa questo ventennio ha fatto: dissipare e sperperare un patrimonio di credito che gli italiani avevano nelle istituzioni repubblicane, buone e sane prima dell'arrivo del forzitalia-pensiero. Forza Italia, già: neanche più la libertà di esultare senza sembrare un esaltato galoppino della (finta) destra. La forza delle parole, persa anche quella.


Avendo fatto terra bruciata e seminato qualunquismo, ora occorreranno anni perchè si ricostruisca un vero tessuto democratico e si torni a parlare volentieri, a dare un senso alle parole della politica, a dare un senso al senso dello Stato.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Beppe,mi sto organizzando. Un amico ci pensa lui a fare tutto, io non sono capace.Adesso mi scrivo questo tuo indirizzo per ritrovarti.Un caro saluto a casa.franca bassi

Anonimo ha detto...

Visto che non ho avuto il piacere di una risposta su facebook, ripropongo la mia considerazione alla tua nota sul blog: vediamo se almeno qui tu o qualcuno che la pensa come te, ha il coraggio di replicare. Il senso critico, caro Giuseppe, e' stato annullato essenzialmente in voi teorici della sinistra! E vi siete annullati da soli! E piu' che altro vi siete fatti annullare dai vostri leader, che bacchettano prontamente i benpensanti come Veltroni e come Renzi. Lo stesso avviene a livello locale: Mi piacerebbe sapere come mai, uno come te, ad esempio, non dichiara la sua critica verso una candidatura a sindaco per la sinistra, di stampo tipicamente berlusconiano!!! Ma guardatevi allo specchio, prima di esprimere il vostro dissenso, o almeno, abbiate il coraggio di essere coerenti, voi che accettate supinamente le decisioni nella sinistra, senza che nel vostro intimo le condividete!!!
firmato: Piero CARUCCI

beppestarnazza ha detto...

Piero, ti voglio bene, non ho avuto modo di rispondere alla tua nota, lo faccio qui. Però non lo faccio da uomo di sinistra … perché non lo sono. In effetti in tanti lo credono: puoi considerarmi un antifascista oppure un anti-berlusconiano (va di moda), ma la realtà è che non mi si può catalogare e, come da copione, dà più fastidio questo che essere ben etichettato ma della bandiera opposta. Io mi riferisco ad una situazione nazionale, tu a quella locale, su cui avremo modo di confrontarci personalmente. La situazione locale in qualche modo riflette una situazione di sbando generale della politica nazionale, il candidato sindaco per le amministrative 2012 prescelto del PD mi sembra una persona valida, anche se potrà essere discutibile la modalità con cui si è arrivati al suo nome: non sono state sentite tutte le rappresentanze, ma saremmo arrivati probabilmente allo stesso nome. Il problema è un altro: l'entourage tecnico-politico che gli sarà accanto, nell'ipotesi in cui venga eletto. Non c'è altro, ormai sono fuori dal PD locale da un paio d'anni, la mia incursione nell'IDV poi è già terminata. Saranno le urne a decidere, e se il centro-destra locale vorrà esprimere un buon candidato (e stiamo tutti aspettando) l'elettorato non potrà che premiarlo.
Mi dispiace deluderti, ma quello che vedo a livello nazionale è quello che ho scritto, e proprio la mia condizione di uomo non-di-sinistra mi fa dire che posso permettermi di fare la valutazione con sufficiente imparzialità (scusami l'immodestia): è più dannoso il pensiero "buonista" di un Veltroni o "novista" di un Renzi oppure anni di politica panem-et-circenses (o tette-e-culo, fa uguale) col 70% dei media nazionali pagati per dare una certa versione dei fatti (ma tutti, eh) a copertura delle banche e a danno di imprese e contribuenti come me e te? Non sarà per caso che la retorica della destra è (ahimè) più potente di quella della sinistra, abbastanza da capovolgere le colpe, impunemente? Solo la storia potrà dirlo, tra qualche anno, passata la crisi, tra le macerie di un ventennio forzitalico, potremo dire meglio di chi è stata la colpa.
Eppoi da un uomo con la pistola non mi farei mai governare, non credi?

Anonimo ha detto...

Caro Giuseppe,

anch'io ti voglio bene, altrimenti non mi sarei permesso di provocarti, però continuo a non capire! E vorrei delle spiegazioni più convincenti da un ragazzo di grande intelligenza e ricco di cultura, quale tu sei.
In primis, ho bisogno di capire come fa uno, che passa dall'esperienza del PD ad una breve incursione nell'IDV, a non considerarsi di sinistra! Finiamola di essere ipocriti e di avere paura di dire quello che siamo, per non perdere la stima o la considerazione di qualche vecchio “solone” politico locale, che gioca sempre su due tavoli e verso i quali si continua ad avere una stima che non meritano!
La grande "balena bianca" non c'è più!!! Salvo non la si voglia resuscitare!
Quindi, considerato che di destra di sicuro non sei, di sinistra tu affermi di non essere, sarai di centro allora!

E le posizioni centriste, se tale è la tua, sono esattamente le posizioni che tu definisci ....””buonista” di un Veltroni o "novista" di un Renzi.... politica panem-et-circenses (o tette-e-culo, fa uguale)”..... tipicamente “casiniana” e scusami se ti cito senza chiederti il permesso!

Poiché io credo, che la situazione politica nazionale, altro non è, che il riflesso delle situazioni locali, adesso vorrei farti qualche domanda.
In questo ventennio di Sinistra al governo di Alberobello, non ti sembra sia stato annullato il senso critico degli alberobellesi?
In questo “laboratorio politico”, che la nostra realtà locale ha rappresentato in questo ventennio, tu noti qualcosa di diverso o di migliore di quello che è accaduto a livello nazionale?
Avrai notato certo tu, osservatore attento, lo scempio che è stato fatto del territorio, vero?
Ti sarai reso conto, anche sulla tua pelle di giovane libero professionista, che la logica politico-imprenditoriale-affaristica ti tiene fuori dai progetti più importanti?
O forse non ti accorgi di questo, perché fai parte del “giro” e le “briciole” ti bastano per farti affermare che “il candidato sindaco per le amministrative 2012, prescelto del PD, mi sembra una persona valida”?
Ah... mio caro Giuseppe, ti voglio bene! Capisco che le logiche locali sono molto delicate e che sbarcare il lunario è diventato l'obiettivo primario anche per un libero professionista, come te e come me, ma siamo sufficientemente intelligenti da capire, che il ventennio alberobellese non è stato migliore di quello italiano e, per coerenza, dovresti avere il coraggio, se sei veramente libero ed autonomo, di affermarlo!!!
E, credimi, forse non te ne sei accorto, ma tu hai già amministratori locali, che ti governano con le pistole!
firmato: Piero CARUCCI