sabato 9 maggio 2015

Viaggio nella memoria

Mia madre voleva tornarci, perchè c'aveva vissuto un anno, da adolescente. Mio padre voleva tornarci, perchè a Torino lo legava la paternità delle sue prime macchine da stampa, quelle "Saroglia" tutte in ghisa ed acciaio partite da quella città e recapitate in Puglia per avviare la prima tipografia ad Alberobello, la capitale dei trulli. E così già nello scorso anno nacque la mia promessa: un giorno vi portiamo a Torino. Sì, bella cosa, ma quando, e soprattutto in quale occasione? Ecco fatto: a dicembre scorso papà Martino compie la sua ottava decade e ... sorpresa, si materializza alla sua festa una busta con all'interno una cartolina personalizzata con l'inconfondibile skyline della Mole Antonelliana da un lato e dall'altro una frase a firma dei 4 figli che lascia intuire il regalo di un viaggio + soggiorno per due, nella prima capitale dell'Italia unita. Naturalmente io e Mgz volevamo tornarci, quattro anni dopo il breve passaggio di mezza giornata che ci aveva fatto pregustare le bellezze di questa città. E anche Orazio e la sua Mariagrazia ci sarebbero tornati volentieri: c'è tanto da vedere in questa città. E certamente i genitori da soli non sarebbero partiti: detto fatto, partiamo tutti insieme. La data prevista: il ponte del 1° Maggio 2015, un bel weekend lungo di cui far godere i ragazzini senza saltare le lezioni. Ma pur avendo pianificato in largo anticipo, a mano a mano si avvicinava la data cresceva in me una certa inquietudine, diversa da quella dei soliti viaggi a lungo tragitto.
Non soltanto per la mezza comitiva familiare con vari gusti da conciliare, noialtri coi ragazzini, mio fratello Orazio e consorte, mamma e papà 80enne ed infine il cugino Martino, quanto per il sapore da viaggio nella memoria, coi tanti ricordi che i miei volevano ripercorrere, attraverso una serie di tappe precise e con un impatto emozionale non prevedibile. Le tante aspettative ed il desiderio di una buona riuscita dell'esperienza mi stava creando una leggera ansia (ho scritto e riscritto il programma di visita decine di volte, nelle due settimane precedenti la partenza, giungendo infine alla versione 2.5, proprio come nei software in fase sperimentale, eheh...). Non ultimo, il desiderio del cugino Martino di ripercorrere i luoghi dove suo papà Orazio, (il compianto zio Orazio "D'Artagnan" ) prestò servizio come poliziotto e poi vigilante al Cancello 8 della Mirafiori (che giustamente dice: "... occorre scavare nel proprio passato, per restituire pace ai sentimenti").
Un vero e proprio viaggio nella memoria insomma, per le strade che hanno visto la mamma Marta adolescente alla ricerca di un futuro, in fuga da un sud avaro di opportunità, in una città tanto grande e bella quanto avara di affetti, con l'eccezione di quel fratello amato che provvidenzialmente la iscrisse ad un corso intensivo di segretaria di azienda, seguito con profitto e che le valse poi il suo primo impiego, ma in Puglia!
A dispetto delle previsioni, la vacanza è andata meglio del previsto in tutti i sensi, aprendosi con la mattinata di venerdi 01.05 in zona centro (i Portici, p.zza Castello, Giardini reali, Palazzo Carignano, Piazza S. Carlo); il pomeriggio ci ha visti in zona Via Guido Reni-C.so Agnelli-Mirafiori, nelle stesse strade dove la mamma e lo zio hanno vissuto (ed in effetti abbiamo ritrovato perfettamente intatto quel condominio di Corso Cosenza 123 che fu la sua casa e che era nuovissimo nei primi anni '60...), per allungare fino al Lungo Po dei Murazzi e oltre, sul sagrato della Gran Madre, ad ammirare l'asse viario chilometrico di via Po. Poi al sabato 02.05 siamo saliti su alla Basilica di Superga con la tramvia storica, e ridiscendendo nel pomeriggio invece abbiamo visitato Spazio La Stampa, il museo della storia dell'omonimo giornale (e qui per il mio papà tipografo è stata una festa, tra le matrici al piombo e le fotocompositrici, e coi i ragazzi che seguivano con attenzione la sua "lezione magistrale"). Poi ci siamo spostati alla Chiesa S. Rita, altro ricordo giovanile di mia mamma. Infine domenica 03.05 ci siamo regalati una giornata... regale, con la visita alla Reggia di Venaria Reale, patrimonio Unesco come la nostra beneamata cittadina, tra gli splendori della dinastia Savoia e nei luoghi dove si pensò l'Italia unita. Scorrazzando con tutti i mezzi pubblici possibili (bus, tram, metropolitane, treni e tramvie storiche) c'è stato anche il tempo di rincontrare e riabbracciacciare amici, come la cara amica blogger Romina ed il suo bel consorte Gianfranco o come il simpatico commercialista Giovanni e sua moglie Antonella, già compagni di vacanza in Calabria per ben due stagioni.
Esperienza riuscita? Direi ampiamente di sì, lo si è letto nello sguardo emozionato di mamma nel calcare nuovamente quei portici cittadini. Se sono felice? Urca, se lo sono! Se ci torneremo? Chissà...



1 commento:

Marta Cammisa ha detto...

Io e papà non possiamo dirti e dirvi altro: "Grazie con affetto e gratitudine".