
Sono in tre. I piccoli di Principessa finalmente sono usciti dalla tana: sono inavvicinabili, ma a quanto pare in buona salute. Seguiamoli a distanza.
I magnifici 25.
Scopro che Ed mi invita allo stuzzicante gioco delle playlist, i 25 brani della mia vita*. E come dice lui, ce ne sarebbero tanti altri, ma questi sono quelli che porterei con me … sulla Luna!
The Who: Pinball wizard
Pink Floyd: Echoes
Genesis: Carpet crawlers
Emerson, Lake & Palmer: Jerusalem
Yes: Does It Really Happen?
Dire Straits: Skateway
King Crimson: Matte Kudasai
Supertramp: Take the Long Way Home
Eagles: King of Hollywood
The Cure: Friday i’m in love
Joe Jackson: Real man
Tears for Fears: Woman in chains
Depeche Mode: Enjoy the silence
U2: Gloria
Take 6: Come unto me
Peter Gabriel: Red rain
Pat Metheny: Phase dance
Jaco Pastorius: Portrait of Tracy
David Sylvian & Ryuichi Sakamoto: Forbidden colours
Chris Isaac: Wicked game
Queen: Radio gaga
Led Zeppelin: Babe i’m gonna leave you
Santana: Europa
Eugenio Finardi: Musica ribelle
Gianni Togni: Semplice
Sto virando.
Partivo dall’idea di un post in omaggio ad Atom Earth Mother, poi mi sono soffermato a ricordare gli ascolti d’un fiato della celebre suite da 23’45” in soffitta, da solo e in compagnia. Dunque mi sono ritrovato nostalgico, della serie “ … ai miei tempi … “. E questo non va. Perché è proprio il genere di atteggiamento che ho odiato ad altri, quello che ora mi accade. Anni che passano, capelli grigi? Non so.
Mah, mi vado ad ascoltare la suite, poi vediamo …
… eh no, neanche questo mi rinfresca.
… … …
Fattore tempo. Si, perché prima ti sembrava di avere tutto il tempo che ti necessitava gratis, oggi anche i 5 minuti hanno un prezzo. Che tristezza.