martedì 27 gennaio 2009

casarossa1
C'è un posto a pochi passi da me, detto la Casa Rossa, dove nei primi anni '40 furono internati rifugiati e donne di origine ebrea. Furono trattati bene, contrariamente a quanto accadde ai loro simili altrove, ma erano pur sempre dei reclusi. All'indomani della shoah, un regista ungherese poi ci girò un film: "Donne senza nome", ispirandosi ai fatti appena accaduti. Da qualche anno questo luogo abbandonato, carico di memorie e in attesa di destinazione rivive nel Giorno della Memoria con una messa celebrata nella sua cappellina dal mio parroco, cappella quest'ultima affrescata da un artista ebreo internato anche lui.

7 commenti:

Unpercento ha detto...

Bella storia. Ciao.

Tzugumi ha detto...

Ne ho sentito parlare spesso, spesso in servizi al telegiornale in cui se ne denunciava lo stato d'abbandono. Non ci sono mai stata, eppure Alberobello è a due passi. Ma prima o poi voglio vederla.

utente anonimo ha detto...

è qualcosa che sento profondamente:commemorare per nn dimenticare gli atti di una umanità orrenda e caina.se hai tempo leggi le poesie composte dai bambini del ghetto di Terezin...sentirai il dolore vissuto sulla loro pelle e l'infanzia negata. Che i bimbi restino tali il più a lungo possibile: ingenui

beppestarnazza ha detto...

Nei mesi scorsi questa masseria è stata aggiudicata mediante un'asta fallimentare ad una società immobiliare. Non so se è una buona notizia o meno: il Comune ha tentato di fare ugualmente ma non è arrivato alla cifra e l'unico risultato concreto è aver fissato una destinazione d'uso che non può essere turistico-ricettiva.
@ Unpercento: se passi di qui ovviamente ti ci accompagno per visitarla.
@ Tzugumi: ma va, scopro ora che siamo conterranei...

ceglieterrestre ha detto...

La mia piccola

ha visto la luce del

sono tornata a casa.franca

ceglieterrestre ha detto...

Preparati per domani, dona al tuo amore un giorno speciale.Un fiore, una carezza, una muta parola.Un grande abbraccio franca

Frittata ha detto...

Ce ne sono di case rosse. A Bari c'è quella illustrata in questa paginahttp://www.giustiniani.info/bari.html