giovedì 31 maggio 2012

Ogni tanto, una notizia buona: i trulli di Alberobello nel Google World Wonders Project. Rivedere quelle strade che conosco come le mie tasche ora condivise da tutto il mondo mi fa sentire davvero orgoglioso.


Sulla strada raffigurata sopra poi ho un aneddoto particolare…
Via Diaz (più correttamente Vico Olmo), per me è da sempre la "via delle lucciole": ma non "quelle" lucciole, non pensate subito a male, di quei curiosi insetti luminescenti, eheh ;-)
Ero bambino. I miei mi diedero fiducia e mi concessero di attraversare da solo il paese a piedi per raggiungere la casa della nonna, passando appunto da quella stradina. Era giugno, e la sera dovevo rientrare a casa per lo stesso percorso: ci si passa solo a piedi da lì, perché poi c'è una gradinata; l'aria era mite e c'era un buon odore di erbetta selvatica dei giardini accanto e di fiori di camomilla. D'un tratto vidi una lucetta verdina sul ciglio del vicolo ed avvicinatomi vidi che era una lucciola: non ne avevo mai viste prima dal vivo, solo nei documentari in tv. Ma un paio di metri oltre ce n'era un'altra e dunque tornato a casa raccontai tutto ai miei. I quali non si stupirono, anzi mi dissero che ai tempi loro ce n'erano molte di più, solo che l'inquinamento e l'urbanizzazione le aveva rese più rare. Dunque pensai che era un buon segno e che finchè ne avessi vista una su quella stradina (e successe ancora per molti anni, nelle sere d'estate) era segno questo paesello non era ancora abbastanza urbanizzato ed inquinato. Ora credo non ve ne siano più, ma tuttora, passando di là le sere d'estate coi miei figli, raccontando questa storia spero di poter rivedere la lucciola verdina.

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