G. Ma ci siamo detti tutto, pà?
M. Non so... perchè?
G. Perchè il tempo potrebbe finire, magari non ce n'è abbastanza...
M. Il tempo è un concetto relativo: tu che hai studiato dovresti saperlo.
G. Aspè... dimmi un'altra cosa: quel segno di vernice rossa sul resto di un muretto a secco nell'intercapedine della tipografia, cosa rappresenta?
M. Il muretto è proprio quello del suolo originario: è stato lasciato lì appositamente. Da quel segno rosso abbiamo iniziato i tracciamenti del fabbricato, nel lontano 1962: diciamo che da lì è partito tutto ciò che poi si è sviluppato negli anni successivi.
G. Ah, ecco...
M. Va bene, posso andare ora?
G. No, stai pure: che fretta c'è, pà?!
M. Devo andare... poi tu hai tanto da fare, non voglio disturbarti.
(ciao, pà)
dueperdiciassette
giovedì 17 ottobre 2024
Ci siamo detti tutto (forse)
sabato 14 settembre 2024
Ci rivedremo, caro Crescenzio.
Di tutti questi anni nei quali ti ho conosciuto non riesco a trovare un solo momento senza il tuo sorriso bonario, Crescenzio. Altissimo, asciutto, una classe innata: stile e rettitudine, empatia, vasta e multiforme cultura, intelligenza e visione. Davvero un sacco di qualità le tue, una persona rara.
Un mecenate: quando te lo chiedemmo, accogliesti con entusiasmo il primo convegno internazionale sull'Architettura della Pietra a Secco al Trullo Sovrano, la celebre casa-monumento di cui avevi appena terminato il restauro, riaperta al pubblico all'indomani della iscrizione dei Trulli di Alberobello nella World Heritage List Unesco.
Un imprenditore lungimirante: tra i pionieri dell'informatica e dell'elettronica open-source in Puglia, comprendesti da subito le potenzialità di una società connessa e dell'automazione.
Un amante della propria terra d'origine: ricordo benissimo il racconto dell'emozione nella scoperta di Iazzo Scagno, l'antica struttura immersa nel verde delle querce secolari al centro delle Murge che coraggioramente strappasti dall'oblio per trasformarla in quella incantevole residenza che oggi è. E della memorabile cena inaugurale cui partecipammo io e Maria Grazia coi nostri ragazzini nella quale ebbi conferma delle tue straordinarie qualità umane, mettendo a proprio agio tutti, dal più piccolo al più grande, dal più umile al più titolato...
Un docente appassionato: un'intera generazione di tecnici ti sarà per sempre riconoscente per essere stato "il professore che sapeva spiegare", me compreso quando nel 1986 ero ad ascoltarti a tutt'orecchi in prima fila, nell'aula dell'Istituto Tecnico dove tu, giovane docente ventinovenne, snocciolavi con naturalezza e passione linguaggi di programmazione e logica booleana.
Attorno ad una tavola imbandita, coi colori e i sapori della Puglia, ci rivedremo, caro Crescenzio.
mercoledì 21 agosto 2024
"...Dottori!"
Sono successe delle cose belle nelle ultime settimane. Io e Maria Grazia, nel giro di una settimana abbiamo ascoltato due volte la formula: "...per i poteri conferitimi dalla Legge la dichiaro Dottore in Ingegneria.". E' chiaro, ci riferiamo ai nostri Martino e Cosmo, che hanno voluto sorprenderci, nel bel mezzo dell'estate 2024 (che a questo punto ricorderemo non solo per il caldo afoso).
Continueremo ad esservi accanto sempre e ovunque, vi stringiamo forte e andate avanti: più determinati che mai, puntate a mete ancora più alte!
Mà e Pà.
martedì 12 dicembre 2023
Grafiche Spinosa Alberobello: una storia lunga 60 anni.
Ed è l'anno 1963, l'anno decisivo: l'edificio è pronto, si comincia!
Le nuove macchine da stampa della torinese Saroglia (una platina semiautomatica, un torchio tipografico, una cucitrice a filo, un tagliacarte a volano ed un set completo di caratteri mobili in piombo e legno) vengono scelte, ordinate e consegnate nel giro di pochi mesi e Martino provvede egli stesso al montaggio, da solo e prima dell’arrivo del tecnico da Torino: la voglia di iniziare a produrre è tanta.
I primi anni dell'attività trascorrono senza agi, tra gli apprezzamenti e la curiosità della gente. L’unico paragone che gli amici e conoscenti riescono a fare, per riuscire a spiegarsi questa nuova attività di Martino, è con la scena del film “La banda degli onesti” del 1956, dove il tipografo Giuseppe Lo Turco (Peppino De Filippo) tenta di stampare banconote false nel suo laboratorio, spinto nell’impresa dal portinaio Antonio Bonocore (Totò) entrato fortuitamente in possesso del clichè di stampa.
A Martino spesso chiedono se può fare ciò che si vede nel film (ossia stampare le banconote) e lui per tutti costoro ha la stessa risposta: “Sarei straricco se solo avessi le macchine necessarie a stamparle.”, a simboleggiare l’abissale differenza di tecnologia tra le sue e quelle dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato!
L’arte tipografica è fatta di caratteri mobili allineati uno per uno, a comporre parole, che compongono frasi che generano messaggi, concetti, dichiarazioni d’amore, notizie di cronaca, necrologi, annunci pubblicitari.
E dunque è un’arte antica, fatta di lentezza e pazienza: comporre, allineare, bilanciare gli spazi, inventarsi pause grafiche, scegliere la carta e gli inchiostri, stampare in maniera esattamente uguale dieci, cento, mille, diecimila fogli. Poi esausti ma appagati dal risultato con pazienza (ed un pizzico di malinconia) scomporre tutto, recuperando ogni singola lettera e singolo spazio, riporre ogni elemento nel proprio cassetto per ricominciare da capo, l’indomani, con nuovi testi e nuove composizioni grafiche. Il tutto senza sbagliare, neanche una lettera, neanche una virgola, perché ogni errore desta inutile ilarità e resta un segno a vita.
Il tipografo che diviene anche un buon consigliere, all'occorrenza un fotoreporter, insomma uno stimato tuttologo, con la sua pacata ma acuta dialettica.
La tenacia e la costanza lo premiano: in quegli anni nascono le prime testate giornalistiche locali e a cadenza mensile la tipo-litografia attrae per qualche giorno una multiforme umanità fatta di aspiranti giornalisti, disegnatori e scrittori, trasformandosi nella redazione di un giornale sportivo oppure di un periodico politico, il luogo dove nasce una pubblicazione a carattere culturale oppure una guida turistica.
Un tecnico specializzato si trasferisce in Alberobello per 15 giorni appositamente da Milano per formare quattro operatori per altrettante installazioni, le prime nel territorio pugliese: saranno giorni intensi e per nulla facili, ma la soddisfazione di vedere il testo composto al monitor (rigorosamente monocromatico) apparire perfettamente in pellicola fotografica dopo il passaggio in camera oscura, ripaga gli sforzi. E' un grande passo in avanti, ma in quel tempo testo ed immagini seguivano ancora strade separate: queste ultime vengono ancora riprese, elaborate e stampate con metodi fotomeccanici, impiegando speciali macchine fotografiche e tecniche del tutto "analogiche", in camera oscura tra bacinelle e pellicole.
Un ennesimo passaggio logistico si rende necessario: la sede di via Domenico Morea sarà interessata da lavori migliorativi (l'aumento delle ventilazioni, delle finestrature ed altezze utili) che unitamente alla riduzione dei prodotti chimici ed all'impiego di cicli di produzione più ecologici porteranno ulteriore benessere ai luoghi, memori delle esperienze vissute negli anni '80. Nel 2004 sarà necessario un ri-trasferimento alla sede originaria di via Don Francesco Gigante. Un trasferimento che doveva richiedere solo il tempo necessario per i lavori e che si protrae più del previsto: oltre un anno, prima di rientrare nella sede. In questa fase si decide per l'eliminazione del tradizionale reparto tipografia, in favore della litografia e della stampa digitale.
Coincide con questa fase, il passaggio di consegne aziendale, da questo momento nelle mani di Orazio Spinosa.
venerdì 18 marzo 2022
Eroicamente.
Mi piace ricordarti come in questa foto, Giuseppe: operativo, alle prese con la ristrutturazione del mio nuovo studio, anno 2005. Ti affidai i lavori, quando nessuno credeva in te e dicevano che eri troppo giovane per essere a capo di un'azienda già strutturata e con diversi dipendenti. Invece si sbagliavano, perchè i lavori furono portati a termine rispettando perfettamente contratti, tempi (inclusi gli imprevisti) e qualità delle finiture. Negli ultimi mesi ti ho visto combattere eroicamente contro "la stronza", ieri sera ci giunge la cattiva notizia, mentre io e Maria Grazia guardavamo l'ultima puntata della fiction Rai DOC - Nelle tue mani. Proprio DOC diveva che loro, i medici, si mettono in mezzo tra il paziente e "la stronza", ed il sacrificio di una vita, quando la stronza ha la meglio, non è mai inutile, perchè ne salva altre: la morte è una vita mutata e migliora chi rimane. Giusè, la tua vita eroicamente donata ci migliorerà tutti.
venerdì 31 dicembre 2021
Anno uno.
Quello che succede a San Silvestro è che fai i bilanci, quasi devi farlo. Non volendo sottrarmi alla tradizione, volendo farlo in maniera sintetica ma efficace, ho pensato che anzitutto questo anno 2021 succede a quello tsunami che è stato (per tutti) il 2020: quindi rappresenta una sorta di "anno uno", quello da cui ripartire dopo un reset. Ok, e sia.
Un attimo, ci vuole una foto che rappresenti degnamente la cosa... ce l'ho.
Fine settembre, una mattinata in giro per Torino, alla ricerca di una piadina nell'ora di pranzo, in una pausa appena terminata la sistemazione nel nuovo alloggio, quello del trasferimento dopo il grande lockdown: mi intenerisce, una mamma coi propri figli a mo' di guardie del corpo. Tenerezza, tanti significati.
Dueperdiciassette è nato per loro: erano bambini quando nacque questo blog, ora si affacciano alla vita matura, quella degli studi in una città a mille chilometri da casa, per seguire le proprie passioni e farle diventare qualcosa di cui vivere.
Cosmo per una serie di circostanze raggiunge Martino al nord. Ecco ci siamo: ora parte la retorica del nord-sud, il PoliTo che è meglio del PoliBa, ma pure il PoliMi è valido... ma basta, è deciso così!
Si matura con le scelte consapevoli: questa è una di quelle scelte in cui nè io nè Maria Grazia abbiamo avuto influenza. Quando sono scelte che sorprendono siamo alquanto orgogliosi, significa che in tutti questi anni abbiamo seminato e stiamo assistendo all'ora di iniziare a vedere i frutti (quanno ce vò, ce vò...)
Anno uno, testa sulle spalle, il mondo è vostro: conquistatelo, ovunque.
sabato 4 settembre 2021
... venticinque anni di matrimonio.
"Certo che voi, ragazzi, siete proprio speciali: addirittura siete alle nozze d'argento!"
"Perchè, Che c'è di strano? Lo auguriamo anche a voi!
"Sì certo, ma oggi i rapporti di coppia mediamente durano 5-7 anni. Ma ce l'avete un segreto?!"
"Ebbene sì, e finalmente dopo 25 anni possiamo svelarvelo..."
"Davvero?"
"Nelle discussioni, uno di voi abbia la forza di 'tenersi dentro' l'ultima parola."
"... cioè?!?"
"Cioè non lasciate che le discussioni (che normalmente accadranno nel vostro rapporto, sarebbe strano il contrario) diventino un pericoloso botta-e-risposta senza fine nel quale ognuno rimane inchiodato sulle proprie posizioni."
"Ah, bello! Sai che c'è: ce la scriviamo questa massima!"
"Fate pure!"
"... comunque auguroni. Anche per i vostri ragazzi!"
"Grazie. Anche a voi!"