Qualcosa di cui andare fiero di questo 2015? Sicuramente la mia famiglia, coi miei ragazzini, Martino e Cosmo, che per vie diverse ogni giorno mi fanno scoprire cose nuove e mi costringono a gioire per ogni giorno in più sulla terra. E poi mia moglie Maria Grazia, che non ringrazierò mai abbastanza per la vicinanza ed il consiglio nei momenti bui, così come l'arguzia e l'acume delle sue osservazioni quotidiane: persona rara (strano a dirlo qui, a quasi vent'anni di matrimonio...). Poi ancora, il bel viaggio nella memoria a Torino, di cui ho già scritto. Infine abbiamo avviato il cantiere della ristrutturazione delle facciate esterne della casa, opera di una certa entità (praticamente 3 lati su 4 della casa sono tutto un ponteggio...), quattro imprese coinvolte, rimandata di anno in anno e non più derogabile.
Qualcosa per cui vorrei dimenticare il 2015? Anzitutto l'incidente di Cosmo, durante l'ora di educazione fisica, certo non grave (microfrattura alla rotula) ma che lo ha costretto a venti giorni di gesso ed altrettanti di riabilitazione, dal quale si sta riprendendo tuttora.
Poi voglio dimenticare il brutto incidente occorso al mio amico e collega Vito, ben più grave, che lo ha costretto a mesi di degenza e riabilitazione e che solo da pochi giorni ho potuto riabbracciare alla sua abituale postazione Cad: forza Vito, sei sempre lo stesso!
Infine il caso di un inutile centro polivalente in corso di costruzione nella mia Alberobello, in piena buffer-zone a tutela Unesco, nell'area dell'ex-Mercato Coperto, partorito da chissà quale notte insonne di chissà quale collega costretto da chissà quali gruppi di interessi e che ha costretto a sua volta una piccola e tranquilla cittadina all'indignazione collettiva, passata dal sogno della fiaba delle casette a punta e gli abitanti puffi al risveglio nella democrazia apparente. Vicenda nella quale si consuma il perfetto cortocircuito politico-affaristico all'italiana in sei punti: 1) c'è un bando di finanziamento; 2) si confeziona un progetto ad hoc che fa tanto utilità sociale, da cantierizzare a tutti i costi prima che scada il finanziamento; 3) la classe politica coglie l'occasione per elevare i consensi con sfoggio di pragmatismo e promesse occupazionali; 4) l'opinione pubblica, tenuta all'oscuro di tutto, si sveglia una mattina al suono delle ruspe che demoliscono il vecchio mercato e scopre il progetto di un nuovo immobile, peggiore del vecchio e di dubbia utilità, ed insorge; 5) un Comitato cittadino di difesa e tutela accede agli atti, alcuni sono raffazzonati, alcuni fuori norma, alcuni del tutto mancanti, partono gli esposti pubblici e la danza dei chiarimenti e delle integrazioni tra Amministrazione/UTC/Impresa e Ministeri ed Autorità anticorruzione; 6) la magistratura (di solito comunista) vuole vederci chiaro e blocca i lavori sequestrando il cantiere, inchiesta, complottismo, campagna mediatica, ecc... Storie già viste, decine e decine di volte in Italia, sulla testa di cittadini onesti e paganti, come sempre e più di prima.
Odio il giorno di S. Silvestro, perchè mi costringe a fare i bilanci (ma sono della Vergine...). Meglio che ti mando a fanxulo da subito, anno nuovo: così, preventivamente, aggratis (come certe bombe intelligenti di certi esportatori di democrazia), chissà che stavolta l'augurio funzioni meglio.
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