martedì 21 luglio 2009


La conquista della Luna, 40 anni fa, tra le contrapposizioni di blocchi, guerra fredda, prove di forza e sospetti complottisti. Perché rovinare il ricordo di questa impresa, anzitutto di grande portata scientifica? Eppure le prove non mancano.
Ad ogni modo io c'ero: rimando al post di un paio d'anni fa.

4 commenti:

utente anonimo ha detto...

E' stata oggetto di canto in poesia ( chi di nn ricorda l'idillio leopardiano e le peripezie di Astolfo per andare a recuperare il senno di Orlando?ecc ecc). Spesso nelle serate estive quando mi sento triste e sola la guardo , vorrei essere lì a godere la leggerezza di un corpo al di là del principio di gravità

woland23 ha detto...

Dai, ti immagini che invece si sia trattato di una raffinata messa in scena per distogliere l' attenzione dal fallimento nel Viet Nam:

In base alla teoria del complotto lunare, Stanley Kubrick avrebbe inscenato la prima e la seconda missione lunare in un edificio speciale di Huntsville, nell'Alabama. Per simulare la gravità lunare si sarebbero usate gru a ponti idraulici e sottilissimi cavi. L'interesse di Kubrick verso la matematica teorica sarebbe stata potenziata dalle nozioni di meccanica orbitale ricevute nei consulti di Wernher von Braun, all'epoca anch'egli a Huntsville. Dopo il rifiuto di girare l' "Apollo 13" sarebbe stato arruolato il regista inglese Randall Cunningham. La teoria di Kaysing si ramifica sostenendo tre varie possibilità.

* «Probabilmente, il razzo Saturn V con gli astronauti Armstrong, Aldrin e Collins a bordo, partì regolarmente ma, appena furono fuori dallo sguardo del pubblico, l'astronave si diresse verso il polo sud, espulse l'equipaggio e si schiantò nell'Oceano.

Nel frattempo, gli astronauti e gli uomini del Controllo della missione furono portati da parte in un corso meticolosamente progettato per ingannare il pubblico facendogli credere del viaggio sulla luna.» Dopo la spettacolare "missione lunare", l'equipaggio e il modulo di comando sarebbero stati caricati su un aereo militare da trasporto e gettati nel Pacifico per le operazioni di "recupero".

* Un'altra ipotesi è che rimasero in orbita terrestre fino al rientro nell'atmosfera per finire con un perfetto ammaraggio nel Pacifico.
* L'ultima ipotesi è che « non salirono neppure alla partenza e la navicella caduta in mare fosse vuota. Dopo il rientro, gli astronauti furono messi in isolamento con l'incredibile scusa di non contagiare con i virus lunari!»

La quarantena forzata sarebbe stata necessaria affinché essi raccontassero a freddo la storia per essere meglio credibili.

I tre astronauti Roger Chaffee, Edward White e Virgil Grissom, morti ufficialmente nell'incendio dell'Apollo 1, sarebbero stati "eliminati" dalla NASA perché non collusibili. Pertanto, i collaboratori della NASA avrebbero giurato l'assoluto riserbo, sotto la minaccia prefigurata dall'eliminazione dei tre. Kaysing segnalò altri sette casi di presunte eliminazioni tra astronauti e piloti..... (fonte: Wikipedia)

Hi hi :-)

rosdrudidurella ha detto...

Che fascino tutta questa storia, non mi stancherò mai di rivederla e leggerla .... Buon fine settimana e guai a chi mi tocca i micetti. Baci a tutta la famiglia, Rossella

fagnimat ha detto...

L'uomo sulla Luna è stato il tema della mia recita di fine anno scolastico. Gli alunni hanno vissuto questo evento attraverso le parole degli insegnanti e le foto! Io ricordo tutto: ogni attimo della cronaca televisiva, gli applausi, le lacrime, l'emozione...
Rosanna